Nuove regole e opportunità

Pmi e tecnologia, ecco le novità del Decreto del Fare

Con il Decreto del Fare il governo ha riproposto la legge Sabatini permettendo acquisti agevolati per le imprese anche per quanto riguarda i beni tecnologici. Il provvedimento varato dall’esecutivo prevede che dal 2014 e fino a dicembre 2016 le piccole e medie imprese potranno accedere al credito agevolato per acquisti in beni tecnologici adeguando la vecchia normativa

27 Ago 2013

Pmi, innovazione, supporto, qualcosa si muove… ecco come.

Le agevolazioni in arrivo con il Decreto del Fare, che riguardano anche le micro aziende e quelle che operano nella pesca e nell’agricoltura, comprendono gli acquisti di impianti, macchinari a vocazione produttiva, beni strumentali di impresa e attrezzature a uso produttivo, ma anche sugli investimenti per hardware, software e tecnologie digitali. Secondo una recente stima di Assinform, una simile mossa sul fronte delle agevolazioni agli investimenti in tecnologia, potrebbe generare fino a ventimila nuovi posti di lavoro.

La Cassa Depositi e Prestiti anticiperà i fondi necessari che ammontano a 2,5 miliardi di euro ma potrebbero arrivare a cinque miliardi.

Le regole stabilite dal decreto prevedono che il finanziamento potrà coprire l’intero costo sostenuto per l’investimento fino a un totale di due milioni di euro per azienda che potrà anche essere assistita dalla copertura del Fondo di garanzia dello Stato (fino all’80% dell’ammontare del finanziamento). L’operatività, le condizioni per l’accesso ai contributi e le modalità di erogazione saranno precisate più avanti tramite un decreto.

Le anticipazioni parlano di un iter per l’accesso al credito agevolato più snello rispetto a quanto previsto dalla originaria Legge Sabatini (la n.1329 del 1965) che consente alle imprese da quasi cinquant’anni di acquistare macchinari a tasso agevolato con un’operazione di finanziamento a medio termine (dai 12 mesi ai 5 anni). Il plafond infatti è previsto su base nazionale e non locale, mentre l’erogazione dei fidi spetterà agli istituti di credito locali.

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